Era il centro
economico di guadagno più grande di
tutta la Campania. Questo, secondo
Ferdinando IV di Borbone quando la
città (m 43, ab. 98749) arricchiva
l’intera regione con l’attività della
pesca e la lavorazione del corallo.
Questo tipo di lavorazione è molto
importante per la gente del luogo
tanto da essere tramandata ancora da
padre in figlio, anche se i coralli
provengono dall’oriente, le incisioni
si effettuano nel territorio; oltre
questo tipo di lavorazione c’è quella
liscia che implica l’incisione delle
conchiglie, la lava vesuviana, la
madreperla e l’avorio.
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